Quali fattori decidono l’entità delle pensioni Inpdap e Inps?
La pensione appare un obiettivo sempre più distante per tanti contribuenti. Un ruolo chiave lo ha giocato il passaggio al metodo di calcolo contributivo, che ha posto in relazione l’assegno ai contributi versati durante gli anni di servizio e non alla retribuzione relativa all’ultima busta paga. Una soluzione per andare in pensione senza correre rischi, ossia conservando il medesimo tenore di vita, è rappresentata dalla previdenza complementare.
Pensioni Inpdap e Inps: l’importanza del PIL
Il calcolo, mediante il sistema contributivo, che va a definire l’entità dell’assegno è influenzato dal livello di crescita del Paese, ossia dal Prodotto Interno Lordo. È la conclusione a cui giunge anche Il Sole 24 Ore in un recente approfondimento dedicato alla riforma previdenziale: “Con il sistema contributivo, infatti, il montante individuale alla fine di ogni anno viene rivalutato su base composta a un tasso di capitalizzazione pari alla variazione media quinquennale del PIL nominale calcolata dall’Istat”.
Da questo punto di vista l’Italia può acquisire un ruolo importante nell’ambito dei Paesi Ocse, risultando una nazione sensibile agli effetti della ripresa economica. Nel mese di maggio il nostro Paese ha conseguito ancora una volta il miglior risultato sul superindice previsionale, che ha corrisposto a un +0,17% dal mese precedente e un +2,43% su base annua. All’interno dell’area Ocse, l’indicatore ha rilevato un più contenuto +0,02% su mese e un +0,55% su base annua.
Mutui Inpdap e Inps, il credito agevolato
Dobbiamo inoltre considerare, sempre per lo sviluppo in termini di PIL, la presenza di mutui Inpdap e Inps a tassi agevolati.