Mutuo fisso o variabile: quale scegliere
Mutui a tasso fisso o variabile? La ripresa economica che procede a passo lento e le misure espansive della BCE per far fronte al rischio della deflazione condizionano da tempo l’andamento dei mercati. Fattori a cui negli ultimi mesi si è aggiunta anche la paura dei possibili contraccolpi causati dalla Brexit.
Elementi che hanno contribuito a creare una situazione assolutamente vantaggiosa, forse addirittura irripetibile, per quanti desiderano sottoscrivere un mutuo ipotecario per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa, oppure per surrogare il vecchio mutuo (più caro rispetto alle offerte di finanziamento attualmente sul mercato). Situazione che riguarda sia i mutui a tasso fisso che variabile.
I migliori mutui a tasso fisso e variabile
Stando ai dati rilevati da Mutuionline, i tassi di interesse applicati ai mutui ipotecari sono particolarmente bassi sia per i finanziamenti a tasso fisso, che per quelli a tasso variabile che risultano ancora più vantaggiosi. Per fare un esempio, prendendo un mutuo prima casa di durata trentennale, con un importo pari a 100 mila euro è previsto un tasso fisso dell’1,87%. Scegliendo il tasso variabile invece il tan sarà dell’1%.
Allo stesso mutuo, ma con durata ventennale, sarà applicato un interesse pari all’1,56% scegliendo il tasso fisso, mentre scegliendo un finanziamento a tasso variabile si avrà un interesse pari allo 0,71%. Anche per quanto riguarda la rata i mutui a tasso fisso risultano più cari di quelli a tasso variabile.
Per un mutuo trentennale a tasso fisso (1,87%) è prevista una rata mensile di 363 euro, mentre per il finanziamento a tasso variabile (1%) la mensilità da corrispondere è pari a 322 euro.
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