Cosa cambia tra mutuo a tasso fisso o variabile e come scegliere quello giusto

Cosa cambia tra mutuo a tasso fisso o variabile e come scegliere quello giusto - Aggiornamenti e novità 2024 2025

Differenza tra mutui a tasso fisso o variabile 2024

Il tasso annuo nominale (Tan) è il primo fattore da valutare quando si è alla ricerca di un mutuo a tasso fisso o variabile. Rappresenta l’interesse puro, ossia l’importo che il beneficiario deve pagare alla banca per il capitale ottenuto in prestito, e determina il costo del finanziamento.

Ci sono diverse tipologie di tasso di interesse. La prima distinzione è quella tra tasso fisso e variabile. Due forme di interesse che funzionano in maniera differente. Il tasso fisso viene calcolato in base all’andamento del parametro Eurirs, prendendo in considerazione generalmente l’indice con la medesima durata del piano di ammortamento.

I mutui a tasso variabile sono normalmente definiti sulla base dell’Euribor, oppure in base al parametro BCE. In questo caso, viene considerato un indice che fa riferimento ad un periodo di tempo piuttosto breve: 3, 6 o 12 mesi. È questo indice che comporta la periodica variazione del tasso di interesse, con inevitabili conseguenze per la rata di ammortamento.

A prescindere che si parli di un mutuo a tasso fisso o variabile, per la definizione del tasso al parametro di riferimento viene aggiunto lo spread. È il guadagno reale della banca sul finanziamento, ovvero la percentuale di interesse che viene versata direttamente all’istituto di credito erogante. Indice di riferimento e spread formano insieme il tasso finito, quello che andrà a pagare il beneficiario.

Come scegliere tra mutuo a tasso variabile o fisso

Ora che abbiamo chiarito come si compone il tasso finito di un finanziamento, passiamo ai vantaggi di un mutuo a tasso fisso o variabile. Questi due prodotti presentano condizioni quasi opposte tra loro.

I mutui a tasso fisso prevedono una rata di ammortamento costante nel tempo e permettono quindi di conoscere in anticipo le uscite. Sono l’ideale per chi desidera una rata fissa in modo da gestire con serenità i bilanci familiari, ma hanno un costo di base tendenzialmente più alto di quelli a tasso variabile.

Per contro i mutui a tasso variabile sono legati al parametro di riferimento e di conseguenza sono soggetti alle oscillazioni dell’indice. Il finanziamento diventa più o meno conveniente a seconda delle variazioni di mercato. Poiché l’interesse non è bloccato, le banche possono applicare un tasso di base più basso di quello previsto per i finanziamenti a tasso fisso.

La scelta del prodotto va quindi condotta tenendo conto dei pro e contro di ciascuna tipologia di mutuo, della propria condizione finanziaria e delle preferenze individuali.

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