Piccoli prestiti Inps regolamento: cosa sono, a quanto ammontano?
Il piccolo prestiti fornisce una liquidità sufficiente per far fronte agli imprevisti quotidiani degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Le linee di credito sono fornite nel rispetto delle disponibilità annuali di bilancio.
I beneficiari sono i dipendenti e i pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitario delle prestazioni creditizie e sociali. I piani di rimborso variano in rapporto alle cifre fornite, si va in ogni caso da un minimo di 12 a un massimo di 48 rate, composte da una quota interessi e una capitale.
Se la domanda di accesso ai piccoli prestiti è inoltrata da iscritti in attività di servizio, la richiesta, redatta in base agli appositi modelli Inps (reperibili sul portale ufficiale dell’ente previdenziale), deve essere presentata mediante l’Amministrazione di appartenenza. Spetterà poi a questa inviare la domanda in via telematizzata.
Se la domanda invece è inviata dai pensionati, le richieste vanno inoltrate esclusivamente in via telematizzata. Sul portale ufficiale Inps sono presenti manuali in forma digitale che riportano le procedure da seguire. In ogni caso non è necessaria nessuna documentazione di spesa, né produrre motivazioni o un certificato medico.
Piccoli prestiti Inps regolamento: le scelte decise dell’esecutivo Letta
Ma entriamo nel merito della questione piccoli prestiti Inps regolamento. L’Esecutivo Letta, con l’intento di favorire lo sviluppo economico interno e l’erogazione di prestiti agevolati, ha varato il nuovo regolamento Inps/Inpdap, entrato in vigore a partire dal 1° ottobre 2013.
I nuovi dispositivi normativi interessano le diverse tipologie di finanziamento, in modo particolare l’accesso agevolato al credito. È prevista la reintroduzione di varie modalità di erogazione dei prestiti abolite in precedenza.
Vi sono novità anche sul fronte dei limiti previsti per gli importi e i tempi di restituzione del capitale. Adesso è disposta la costituzione di una graduatoria provinciale per i mutui ipotecari per la prima casa e la reintroduzione dei prestiti quadriennali. Cui dobbiamo aggiungere l’incremento dei tetti per i prestiti pluriennali, sulla scorta della causale riportata.
Un ultimo aspetto rilevante riguarda il nucleo familiare. Il figlio ha la facoltà di richiedere un mutuo agevolato per l’acquisto di un immobile da utilizzare per la nuova famiglia, differente da quella dei genitori che risultato intestatari dell’immobile di proprietà.
Se volete una panoramica puntuale delle offerte di accesso agevolato al credito Inps e Inpdap, visitate le diverse sezioni che compongono il nostro portale.