I prestiti personali si dividono in due categorie: finanziamenti finalizzati e non finalizzati. La principale differenza sta nel fatto che quelli finalizzati prevedono che la somma di denaro venga erogata al venditore del bene, mentre nei prestiti non finalizzati la somma di denaro viene erogata al richiedente. Questi ultimi sono quindi una forma di finanziamento concessa da banche e finanziarie alla clientela, la cui erogazione non è però subordinata all’acquisto di uno specifico bene o servizio presso un rivenditore convenzionato. La quota viene, infatti, versata dalla finanziaria direttamente al cliente, tramite assegno bancario o accredito sul conto corrente personale.
Quando parliamo di prestito non finalizzato?
Bisogna tener conto che il contratto di finanziamento e di acquisto del bene sono totalmente distinti. L’utilizzo della somma ricevuta è lasciato alla discrezionalità del cliente che non è tenuto a dare alcun tipo di motivazione. Nonostante non vi sia alcun vincolo contrattuale tra finanziamento ed acquisto di beni, anche i prestiti non finalizzati possono comunque prevedere differenti finalità di spesa che impattano sull’importo ottenibile e sulla durata del piano di ammortamento. È in questi casi che, pur disponendo in autonomia della somma concessa, il cliente può dover specificare come impiegherà il denaro ottenuto. Questo soprattutto per godere di condizioni agevolate su progetti di spesa specifici.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questi finanziamenti?
I vantaggi di un prestito non finalizzato sono vari, quali: il denaro arriva direttamente sul proprio conto corrente; si dispone della somma ricevuta in autonomia, spesso all’interno di progetti concordati con la finanziaria; si gode della possibilità di non dover fornire garanzie a tutela del finanziamento; la pratica è snella e rapida con erogazione di denaro in poco tempo. Non mancano però anche i lati negativi; tra gli svantaggi ci sono sicuramente la presenza di tassi di interesse più elevati a causa dell’assenza di beni materiali contrattualmente previsti a garanzia e l’incertezza sull’approvazione causa mancanza di garanzia reale. La concedibilità del prestito è legata, infatti, alla valutazione dell’affidabilità finanziaria e del grado di indebitamento del richiedente.
In altri casi, la scelta tra un prestito finalizzato e un prestito non finalizzato è a discrezione del cliente: ad esempio nell’acquisto di un’automobile l’acquirente può usufruire del finanziamento proposto direttamente dal concessionario auto (finalizzato), oppure rivolgersi ad una finanziaria, ottenere il credito (non finalizzato) e poi pagare l’auto al rivenditore in un’unica soluzione.
Quali sono i requisiti e le garanzie richieste?
Il prestito non finalizzato consente al richiedente di avere liquidità in tempi brevi mediante pratiche amministrative semplici e ridotte. Al momento della domanda, l’agenzia creditizia effettuerà delle verifiche per la valutazione dei requisiti e delle garanzie necessarie alla regolare restituzione del capitale erogato. Coloro che intendono rivolgersi ad un Istituto di credito per questa forma di finanziamento devono esibire ed essere titolari di:
- Contratto a tempo indeterminato o determinato;
- Busta paga (presentazione dell’ultima busta paga);
- Certificato di pensione;
- Sottoscrizione di un’assicurazione vita e impiego;
- Documento di identità in corso di validità.
Il tasso di interesse è più elevato rispetto alle altre tipologie di prestito personale perché questa forma di credito non necessita di molte garanzie e requisiti.
Nella categoria di prestito non finalizzato rientrano: la cessione del quinto; il prestito fiduciario; il prestito cambializzato; il prestito su pegno e il prestito delega.
La figura del garante nel prestito non finalizzato
Il finanziamento non finalizzato non richiede la presentazione di una particolare documentazione in cui si indichi la destinazione della cifra richiesta, ma è possibile per rendere ancor più rapida l’erogazione del prestito, avere un garante. Il fideiussore è la persona fisica che rappresenta la garanzia per la restituzione del finanziamento. In caso di insolvenza, infatti, la banca può richiedere la restituzione del capitale dovuto. Il garante deve avere necessariamente un contratto a tempo indeterminato per garantire all’agenzia di credito la regolare restituzione del capitale, assumendosi dunque la responsabilità della risoluzione del contratto. Inoltre il fideiussore non deve far parte né della categoria dei protestati, né dei cattivi pagatori.
di Tiziana Casciaro