Previdenza complementare, fondi pensione e Cassa deposito e prestiti. I fondi pensione e altre soluzioni di previdenza complementare rappresentano una forma di raccolta del risparmio degli iscritti italiani e provvedono al loro investimento nei mercati finanziari così da conseguire rendimenti significativi senza comunque mettere in discussione il capitale iniziale.
Stiamo parlando di un fondo complessivo di circa 110 miliardi di euro, buona parte dei quali risultano investiti in titolo di debito. In rapporto ai titoli di capitale, in base ai dati rilevati da Covip 2012, è rilevata una diversificazione che si attua a seconda del paese di residenza dell’emittente; l’area geografica prevalente rimane l’UE (57,5 per cento sul totale investito in azioni, 0,4 punti in più rispetto al 2011).
Se osserviamo i dati, la quota dell’investimento in titoli di capitale italiani è corrispondente ad appena il 5,1% del totale investito in azioni. Si tratta di una tendenza espressione del fatto che le società italiane quotate in borsa sono in numero molto limitato, stiamo parlando di circa il 10% di tutte le aziende e non sempre hanno una valutazione positiva.
L’asse portate dell’economia nazionale è rappresentato dalle piccole e medie imprese, una categoria formata da imprese che hanno meno di 250 impiegati, con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro oppure con un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro. Una potenziale soluzione per la previdenza complementare potrebbe essere costituita dalla collaborazione fra la Cassa deposito e prestiti e i Fondi pensione, facilitata dal fatto che entrambi gli enti si fondano su investimenti a lungo termine.