Rinegoziazione mutuo Inpdap: è possibile? Come richiederla?

Rinegoziazione mutuo Inpdap: è possibile? Come richiederla? - Aggiornamenti e novità 2024 2025

Come rinegoziare il mutuo Inpdap

Rinegoziazione mutuo Inpdap: si può? Quando conviene? Scegliere di rinegoziare il proprio mutuo costituisce un’opportunità fornita a quanti hanno già definito un mutuo e vogliono però conseguire delle condizioni economiche più interessanti.

Stiamo parlando di elementi normativi introdotti negli ultimi anni che hanno condotto a una significativa flessibilità nel mercato, insieme alla possibilità per i clienti di disporre di un maggiore potere contrattuale verso gli istituti di credito. Misura inaugurata con l’approvazione del cosiddetto Decreto Bersani.

I mutui sottoscritti con l’Inpdap fanno eccezione, ciononostante negli ultimi anni si sono determinate alcuni novità che hanno riguardato questa proposta di credito. Dal 2011, infatti, è fornita l’opportunità di rinegoziazione mutuo Inpdap malgrado si tratti di una linea di credito molto agevolata rispetto alla media di mercato.

Insieme alla possibilità di avere un mutuo a tasso agevolato, i dipendenti pubblici e gli iscritti Inpdap possono anche rinegoziare, sostituire oppure surrogare il mutuo sottoscritto.

Il nuovo Regolamento Mutui Inpdap, entrato in vigore a ottobre 2015, ha infatti introdotto la possibilità per i mutuatari che si trovano in situazioni di morosità incolpevole di richiedere la rinegoziazione del mutuo. Ma vediamo nel dettaglio quando è possibile rinegoziare il mutuo Inpdap.

Rinegoziazione mutuo prima casa Inpdap per mutuatari morosi

Il Regolamento Mutui Inpdap prevede la possibilità per chi si trova in situazioni di difficoltà di richiedere la rinegoziazione mutuo Inpdap. Opzione che è però disponibile solo per i casi di morosità incolpevole, situazioni che la Gestione ex Inpdap dell’Inps individua nei seguenti scenari.

  • Morte del mutuatario o del coniuge.
  • Malattia del mutuatario o del coniuge in seguito ad aspettativa senza assegni o al taglio della retribuzione.
  • Involontaria perdita del posto di lavoro  del mutuatario o del coniuge.
  • Spese mediche chirurgiche e ricoveri ospedalieri avvenuti in seguito a malattia o infortunio di un membro del nucleo familiare del titolare del mutuo. Tali spese devono essere state sostenute entro due anni dalla presentazione dell’istanza di rinegoziazione.
  • Spese per l’assistenza continuativa a un membro del nucleo familiare del titolare del mutuo, sostenute entro due anni dalla presentazione dell’istanza di rinegoziazione.
  • Separazione giudiziale del titolare del mutuo, avvenuta entro due anni dalla presentazione dell’istanza di rinegoziazione del mutuo.
  • Eventi calamitosi avvenuti nel territorio in cui si trova l’immobile oggetto del mutuo e dichiarati dalle autorità competenti.
  • Danni o furti all’abitazione di residenza del mutuatario che non siano coperti da assicurazione e avvenuti entro due anni dall’inoltro della richiesta di rinegoziazione.

L’Inps valuta, caso per caso, anche altre situazioni di morosità incolpevole a condizione però che queste abbiamo comportato un’oggettiva riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare del richiedente.

Domanda di rinegoziazione mutuo 2024

Ma come richiedere la rinegoziazione mutuo Inpdap? Quanti soddisfano i requisiti sopra indicati devono presentare domanda alla direzione provinciale INPS competente per territorio.

Affinché la richiesta venga esaminata è necessario che l’istanza di rinegoziazione del mutuo sia presentata rispettando determinati tempi. La domanda va infatti trasmessa entro il 90esimo giorno successivo alla scadenza della seconda rata di ammortamento non pagata.

Quanti presentano domanda di rinegoziazione oltre questo termine si vedranno automaticamente rifiutare la richiesta. Questo perché dopo 90 giorni dalla scadenza della seconda rata non versata l’Inps attiva le procedure per il recupero coattivo del credito.

Le domande presentate entro i termini previsti vengono valutate da un’apposita Commissione Inps, che opera secondo criteri prefissati dall’ente previdenziale. Ricordiamo che non è prevista la valutazione di domande presentate da mutuatari che non sono morosi.

Sono oggetto di valutazione esclusivamente le richieste riferite ai mutui Inps richiesti a partire dal primo ottobre 2015. Contestualmente alla rinegoziazione è possibile anche richiedere la sospensione del mutuo Inpdap.

Ricordiamo infine che i mutui ipotecari Inps per l’acquisto della prima casa hanno una durata variabile, da un minimo di 10 a un massimo di 30 anni. La somma fornita, in ogni caso, non può superare i 300mila euro, inclusi eventuali oneri per pertinenze. Se avete bisogno di tutti i dettagli, vi invitiamo a collegarvi al portale ufficiale dell’Inps, ente in cui è confluito l’Inpdap.

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