Per chi deve stipulare un mutuo o per chi ne ha già acceso uno, i tassi di interesse BCE rappresentano uno dei elementi chiave per il proprio finanziamento. Quali sono le novità? In base al secondo bollettino della Banca centrale del 2017, ci sono buone notizie per i prossimi mesi.
I tassi BCE 2017 sono al ribasso
Nel suo ultimo bollettino l’istituto centrale della zona euro ha chiarito il bisogno di procedere con una lettura al ribasso dei tassi.
Dal punto di vista concreto quindi, almeno fino a fine anno, i tassi rimarranno in linea con i livelli attuali e potrebbero persino abbassarsi ulteriormente. La scelta sembra dettata dal ruolo giocato dall’inflazione. L’incertezza del mercato in ogni caso è percepita come una minaccia per i consumatori italiani.
Malgrado il tasso variabile non sia destinato ad aumentare nel breve periodo, i mutui a tasso fisso rappresentano la soluzione più apprezzata dagli italiani. Ben il 90% dei mutui nel mese di marzo di quest’anno, secondo un report de Il Sole 24 Ore, è a tasso fisso.
Il Taeg più basso coincide con l’offerta a tasso variabile
Un dato in contrasto con un’offerta ricca di linee di credito caratterizzate dal tasso variabile. I tassi di interesse BCE al momento favoriscono, quanto a convenienza, queste proposte. Sebbene, nel campo dei mutui a tasso variabile, vi siano due opzioni: i finanziamenti indicizzati al tasso BCE (tendenzialmente meno volatile) e quelli legati all’Euribor. Sono i secondi a presentare di solito i tassi più competitivi.
In caso di mutui destinati all’acquisto della prima casa per importi che non siano superiori alla metà del valore dell’abitazione, è possibile conseguire mutui a tasso variabile con un Taeg pari a circa l’1%. La controparte a tasso fisso invece prevede un Taeg che nella migliore delle ipotesi si attesta intorno al 2%.
I mutui a tasso variabile resteranno i più appetibili
Tassi di interesse BCE nei prossimi anni. La scelta del tipo di tasso deve essere decisa a seconda delle proprie capacità di rimborso e le prospettive del mercato. Quanto affermato dalla BCE però pone un punto saldo per i prossimi mesi, se non addirittura anni.
Prima che il tasso variabile raggiunga il fisso dovremmo infatti attendere ancora qualche anno, secondo le previsioni degli analisti. Alla luce del quadro di mercato quindi il mutuo a tasso variabile è una valida opzione per quanti intendono stipulare finanziamenti con un contenuto periodo di rimborso.
Qualora il rimborso dovesse eccedere i 10/15 anni, la scelta del tasso variabile può essere rischiosa. La prudenza in queste circostanze farebbe preferire i piani di rimborso a tasso fisso, almeno secondo le attuali valutazioni e indicazioni sui tassi di interesse BCE.