Trattamento di fine rapporto domande e risposte: tutto quello che c’è da sapere su TFR in azienda e non
Non sapete come gestire il vostro TFR? Non conoscete le procedure di tacito versamento? Siete incerti se versarlo all’Inps o in azienda? Ecco tutte le risposte che vi servono. Il Trattamento di fine rapporto spiegato in cinque quesiti e altrettante risposte.
Cos’è il TFR?
Il Trattamento di Fine rapporto è la somma corrisposta dal datore di lavoro al dipendente, al termine del rapporto lavorativo. Come stabilito dall’art 2120 del Codice Civile, il TFR è determinato attraverso l’accantonamento annuale di una quota pari al 6,91% della retribuzione lorda. Gli importi accantonati sono rivalutati ogni 31 dicembre, con l’applicazione di un tasso fisso dell’1,5%, cui va aggiunto il 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi Istat, rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente.
Opzioni di conferimento del TFR e l’accredito in forma di previdenza complementare
Il trattamento di fine rapporto può essere gestito in tre modi: tramite il versamento nel fondo pensione previsto dal contratto collettivo applicabile al rapporto di lavoro, accreditando la somma in una forma pensionistica complementare individuale, oppure mantenendo il TFR in azienda. Se si sceglie quest’ultimo trattamento, con un contratto di lavoro di almeno 3 mesi, e a fronte di un’azienda da 50 o più dipendenti, il TFR è versato nell’apposito fondo istituito presso l’INPS. Se l’azienda ha l’obbligo di accantonamento per un numero inferiore a 50 dipendenti, oppure si è assunti con un contratto di lavoro di durata inferiore a tre mesi, il TFR viene accantonato presso la ditta stessa.
Aspetti tecnici del trattamento di fine rapporto domande e risposte
Cosa cambia nelle modalità di liquidazione TFR se questo è versato all’INPS? Con il conferimento della quota all’INPS per ottenere la liquidazione del trattamento di fine rapportosi fa comunque riferimento al datore di lavoro che provvederà al pagamento della somma in un’unica soluzione.
Cos’è il conferimento tacito?
Quando è assunto il dipendente ha a disposizione un certo periodo di tempo per comunicare al datore di lavoro dove vuole versare il suo TFR. Se il dipendete non esprime la propria volontà sul conferimento del TFR, la quota è automaticamente versata alla forma previdenziale complementare prevista dal contratto collettivo, fatta eccezione per i casi in cui vige una diversa disposizione dell’accordo aziendale.
Cosa indicano le espressioni “ TFR maturato” e “TFR maturando”?
Il TFR maturato è rappresentato dalle quote accantonate ogni anno dal datore di lavoro, che restano in azienda e sono disciplinate secondo le disposizioni in vigenti. Il TFR maturando è invece quello “futuro”, dato che comincia ad accantonarsi dal prossimo gennaio.